venerdì 16 settembre 2016

Buon inizio di anno scolastico, prof!

Lei lo odia il suo lavoro.
Odia i suoi alunni, odia il signor Savio che insiste sempre a farle bere il caffè, odia quando la trattano nello stesso modo in cui lei tratta gli altri.
Bussa, ma piano piano, in modo che nessuno la senta. Entra e certe volte non dice buongiorno e ci lascia fare quello che cazzo vogliamo. Parliamo al telefono, mangiamo, usciamo per la sigaretta sulle scale di emergenza o nei bagni in fondo al corridoio (la signora Pina è al piano terra adesso, finalmente al secondo piano si può fumare e stare tutto il tempo per i corridoi a non fare niente). Quando facciamo troppo casino batte la mano ossuta sulla cattedra e penso che dica a se stessa che ci odia tantissimo, tanto quanto odia tutta la sua vita per intero, partendo dalla nascita fino al settembre 2016.
Ma queste, sono solo supposizioni mie. Di me che siedo al primo banco e l'ho sentita dalla seconda superiore in poi parlare con suo marito al cellulare, di me che sono anni che vedo con quanta depressione questa donna in tutta la sua carriera di insegnante - oltre a fare, debbo dirlo, il suo dovere - mette i puntini sulle i nel registro di classe.
A lei non interessa quanto studiamo, cosa faremo dopo la maturità, quanto sappiamo o quanto abbiamo capito. Alle nove e venti si siede alla cattedra, alle dieci meno dieci iniziamo a spiegare e chi studia studia, chi non studia cazzi suoi. Non mette quasi mai debiti, ''non vuole avere problemi'' e guarda quel cazzo di orologio ogni secondo, ogni secondo, ogni secondo.
Ci odia, dal primo all'ultimo.
E' la persona più insoddisfatta di tutta la terra: 40 anni, cinque o sei lauree, un posto fisso, capelli stupendi, un marito che non la lascia nemmeno quando gli urla per telefono che deve fare la spesa, ma comunque depressa. Chiunque la guardi pensa che sia quel genere di persona che vuole tutto dalla vita, anche se effettivamente non le manca niente.
Nonostante questo, però, è umile. Gentile e posata coi colleghi, una stronza in astinenza con tutti gli altri.
Vorrei chiederle che cazzo c'è da essere depressi il secondo giorno di scuola. Anche a me stanno sul cazzo, anche a me farebbe piacere che prendesse fuoco quest'istituto di merda, eppure non ho quell'aria affranta da tizio pronto per la ghigliottina. Che cosa triste.
Entra, ci alziamo, ''Buongiorno prof'' e tu manco rispondi. Assomigli a Maria Antonietta d'Asburgo al momento dell'esecuzione, sai?
Eppure hai la mia stima. Sei una stronza di merda, di un'antipatia unica ma mi sei di esempio. Tra vent'anni vorrei avere tutte le sue conoscenze, vorrei sapere tutto quello che sa lei (ed è una che sa tutto, e se dico tutto, intendo tutto). Certo, vorrei anche i tuoi capelli ricci castano biondi, vorrei avere le tue lauree ma grazie, potrei fare a meno della tua stronzaggine.
Non ti sopporto, mi innervosiscono i tuoi comportamenti, ma per me rimani la prof stronza più acculturata di tutte. Ricorderò quello sguardo da donna in preda alla peste di cui parla Lucrezio, ma ricorderò anche quelle pagine e pagine di appunti che prendo mentre parli.
Sì, mi piaci solo quando parli delle materie che insegni. Rimpiangerò il liceo, rimpiangerò questi anni - i più belli di tutta la mia vita, lo giuro - e rimpiangerò anche il tuo sapere così tante cose ed il tuo modo di continuare a presentarti a scuola nonostante odi il tuo lavoro (e tutti quelli attorno a te).
Buon inizio di anno scolastico, prof!

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