sabato 17 marzo 2018

Rimpianti o rimorsi?

Se avessi avuto la capacità analitica di pensare, ragionare, schematizzare le situazioni; se imparassi a non agire e a non trascinarmi nel mio lugubre rancore; se potessi ritornare indietro di soli dodici ore e se in me vivesse il pensiero:''potrò pentirmi o non potrò pentirmi'', io non sarei come sono adesso. Non farei ciò che ho fatto adesso. Non mi sentirei come mi sento adesso.
Colpevole, stupida, degradata a quello che non sono.
Eppure le cose di cui ti penti smettono di essere un pallino fisso nella tua testa solo dopo che le hai fatte. E quando sbiadisce il rancore ti dici:''ma io cos'è che ho fatto? che casino è questo?''.
Adesso vorrei una sola cosa: chiudere gli occhi e aspettare che il rimorso passi e mi lasci stare.

2 commenti:

  1. Passerà.
    Fino al prossimo rimorso, s'intende.

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    1. Un'altra cosa che ho imparato: non posso pretendere da me stessa l'impossibile, e cioè il non essere umana.

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